(TEATRO) VIAGGIO MUSICALE E TEATRALE ATTRAVERSO LA TRADIZIONE SICILIANA E PARTENOPEA
PROSSIMAMENTE
RAPPRESENTAZIONE TEATRALE E MUSICALE
120 minuti
Francesco La Spada, Giuseppe Palmeri, Giovanni Arena, Antonino Petralia e gli attori del teatro stabile ´´Mario Re´´ di Mascalucia
18 euro (intero)
15 euro (ridotto)
Trama
Ottavo appuntamento con la stagione teatrale ´´E palcoscenico sia!´´ 2024/2025.
Quarto della rassegna professionisti. Prezzo in prevendita ad €15,00 fino al 06 Febbraio 2025, poi intero ad €18,00.
SUD ‐ Viaggio musicale e teatrale attraverso la tradizione siciliana e partenopea.
SUD (Suoni, umorismo e dintorni) scaturisce dall’idea del tenore Francesco La Spada e del pianista e compositore Giuseppe Palmeri. Avvezzo alla ribalta internazionale il primo, musicista di lungo corso il secondo, coinvolgono nel progetto Giovanni Arena al contrabbasso e Antonio Petralia alla batteria. Nasce SUD ‐ Viaggio musicale e teatrale attraverso la tradizione siciliana e partenopea. Inizialmente il titolo dello spettacolo era “Le due Sicilie in musica”, prendendo spunto dallo storico Regno che i nostri ideatori volevano simbolicamente riunire. A distanza di anni rinverdiscono lo show, a partire dalla scelta di un nome d’effetto che comunicasse la novità del contenuto. Diventa, quindi, un viaggio in musica e parole per raccontare le due terre del sole, dei colori e del calore umano, dei sentimenti forti. Le terre dei due vulcani e del mare. Terre di cui andare fieri o fuggire. Terre che invocano pace nel tumultuoso agire quotidiano e in quello profondamente interiore. In scena, una straordinaria energia che fa emergere storie d’altri tempi, come quelle che sprigionano ricordi ascoltando i canti della tradizione siciliana e partenopea. La voce solista e l’interpretazione sono di Francesco La Spada, mentre la direzione musicale è affidata al maestro Giuseppe Palmeri che ha realizzato gli arrangiamenti. Una rielaborazione in chiave moderna, fra il classico e il jazz, di brani come “E vui durmiti ancora” e “‘O surdato ‘nnamurato”. E ancora quella voglia di condivisione del pubblico, che viene fuori quasi in sordina canticchiando sottovoce “Ciuri ciuri” e “O sole mio”. Voci e suoni che raccontano di noi. Di noi popolo, di noi comunità, famiglia, uomini e donne del SUD che hanno voglia di farcela, di andare oltre. Perché la terra è il legame imprescindibile. La terra è sinonimo di radici, talvolta amare, ma che possono ancora far crescere alberi forti.